La chiesetta di San Nicolò di Bardineto ha subito numerosi rimaneggiamenti sia interni che esterni fino alla seconda metà del 1400 periodo al quale è attribuito, ad opera di Antonio Dragone da Monteregale, il ciclo pittorico tardogotico che si sviluppa sulle pareti del presbiterio, sulla volta a botte e su tutto l’arco trionfale. La parete di fondo ritrae al centro in trono San Nicola vescovo tra San Bernardo con il diavolo alla catena, San Giovanni Battista con il cartiglio “Ecce Agnus Dei” , Sant’Antonio Abate con bastone, campanella e porcellino e San Lorenzo con la graticola simbolo del martirio subito. Al centro della volta, sorretto da schiere di angeli, il Cristo Pantocratore in mandorla con attorno i simboli degli evangelisti ( l’aquila, il leone, il bue e l’angelo).Le pareti laterali sottostanti accolgono, sei per parte, i dodici Apostoli con, da un lato, il Cristo di Pietà e dall’altro il Sudario col volto di Cristo. L’arco trionfale ospita l’Annunciazione con l’Arcangelo Gabriele, la Madonna e, sorretto da Cherubini e Serafini, Dio Padre che invia la Colomba ma anche un Bambino con la croce tra le mani ad indicare la passione, morte e resurrezione di Nostro Signore. A sinistra dell’Annunciazione è ritratta la scena di San Giorgio che infilza il drago e salva la principessa. A destra sono dipinti san Cristoforo, la Madonna del latte e Santa Caterina d’Alessandria con la ruota della tortura. Degno di nota è il bel velario rosso che si snoda alla base di tutto il ciclo pittorico conferendo all’insieme un aspetto teatrale.