Rocca de’ Baldi, Parrocchiale di San Marco
Mondovì, Cattedrale San Donato, copia del Sudario
Vicoforte, Santuario, la cappella di San Benedetto
San Michele Mondovì, affresco sindonico

Durante la guerra di successione spagnola (1701-1712) il duca Amedeo II di Savoia preferì avvicinarsi all’Impero Asburgico per poter usufruire di un ampliamento territoriale lasciando il naturale alleato francese che visse questo cambio di schieramento come un vero tradimento. Il Re di Francia Luigi XIV ordinò l’occupazione del Piemonte e nel 1706, per 117 giorni, Torino subì un serrato assedio ( ricordiamo l’eroico gesto di Pietro Micca). Il 16 giugno la famiglia ducale, sotto la guida della madre del duca Maria Giovanna contessa di Namour, riuscì a lasciare Torino per porsi in salvo a Genova. Il lungo viaggio di avvicinamento al mare passò attraverso la Diocesi di Mondovì e la Santa Sindone, la reliquia più prestigiosa di Casa Savoia, era tra i beni più preziosi che accompagnavano la famiglia ducale. Il 23 giugno il corteo ducale arriva a Mondovì per pernottare, la Sindone viene affidata al vescovo Giovanni Battista Isnardi del Castello suscitando grande interesse tra la popolazione che volle poi ricordarne il passaggio con affreschi sulle facciate delle case ( Rocca de’ Baldi, San Michele M.vì). Ma il Sudario compare anche nella cappella di San Benedetto, o della Sindone, al Santuario di Vicoforte che, tra l’altro, era stato designato da Casa Savoia come mausoleo di famiglia.

In occasione dell’Ostensione 2015 al Santuario di Vicoforte è aperta una mostra dal titolo Sindone al Santuario. Tesori della Basilica, dove saranno esposte opere dello scultore Fernando Bassani che rivisitano il volto sindonico in tre suggestive opere che furono presentate all’allora papa San Giovanni Paolo II. La cornice sindonica della cappella di San Benedetto, con la pala d’altare che mostra San Benedetto e San Carlo Borromeo in adorazione della Sindone e la volta affrescata da Sebastiano Taricco con il trionfo del Sudario tenuto da angeli, ospiterà alcuni reperti recentemente restaurati tra cui un gruppo di cinque reliquiari, il moschetto che ferì il Pilone della Madonna di Vico e uno stupendo Gesù in croce di probabile epoca quattrocentesca.