Il santo monaco della Tebaide è sempre rappresentato in abito da monaco, raramente in veste di abate mitrato. Gli attributi principali sono: il bastone a Tau, il porcellino, e il fuoco; secondari il campanellino, e gli animali della stalla. Particolare è la barba lunga e bianca, addirittura inanellata. In alcune raffigurazioni porta un berretto di foggia orientale, come a Millesimo nella chiesa di Santa Maria extramuros e a Priola nella cappella di S. Bernardo. Protettore degli animali domestici così importanti per la vita contadina; guaritore del “fuoco di Sant’Antonio”, una forma assai grave di herpes da non confondere con la malattia contemporanea che ha mantenuto il nome popolare; e protettore anch’egli, come san Sebastiano e san Rocco, contro la peste per il bastone a forma di Tau che ricorda gli Ebrei risparmiati quando fu elevato il serpente per combattere l’epidemia di peste diffusasi tra il popolo.