Il piccolo santuario posto nell’omonima borgata di Madonna della Neve sorge accanto alla nuova chiesa parrocchiale costruita negli anni ’60. Sul posto esisteva già, nel secolo sedicesimo, una cappella dedicata alla Vergine Assunta in cielo, nota già allora come “Madona d’el gere” per la sua posizione sul terreno ghiaioso delle sponde del fiume Tanaro. Nel 1630, su tutta l’Italia settentrionale, imperversava l’epidemia di peste descritta dal Manzoni nel romanzo “I promessi sposi”. Per questo le popolazioni dei nostri paesi erano solite ricorrere all’intercessione della Madonna e dei Santi per essere liberate dal flagello dell’epidemia, promettendo, come ringraziamento per la protezione ricevuta, di far restaurare cappelle preesistenti oppure impegnandosi a costruirne delle nuove a loro dedicate. Anche la comunità di Clavesana, il 4 agosto 1630, fa voto di restaurare la cappella dell’Assunta, impegnandosi, per l’avvenire, a solennizzare la festa di Madonna della Neve, che cade il 5 agosto. Il titolo Madonna della Neve soppianta negli anni il precedente titolo dell’Assunta.
Poco più di un secolo dopo, nel 1750, si decide di ricostruire la cappella ormai minacciante rovina. Il progetto della nuova chiesa viene eseguito dall’architetto Rocca di Cherasco. La chiesa è di stile barocco, l’altare maggiore è opera degli stuccatori Giuseppe Antonio Barelli e Sebastiano Ferrata. Il 1° maggio 1855 si decide di dipingere tutto il corpo della chiesa, affidando gli affreschi a Domenico Candellieri di Savigliano, gli ornati a Gottardo Padroni di Novara, e la doratura a Peyroni di Garessio. I dipinti della facciata sono del Toscano. Tra gli altri fornisce il proprio contributo per la facciata, Ester Teresa Ferrero, più nota come “la ballerina di Clavesana”.
I dipinti del catino centrale fanno riferimento al miracolo al quale è legata la costruzione della Basilica di Santa Maria Maggiore; delicato e luminoso è il dipinto del catino dell’abside, raffigurante l’Assunta. Una delle due grandi tele laterali è stata recentemente restaurata da Luisa Torrero, grazie all’interessamento dell’Associazione culturale “Marchesato dei Clavesana”, mentre rimane bisognosa d’intervento l’adorazione della Santa Croce con Sant’ Elena e Santa Caterina. Notevole l’organo a canne: la base é datata 1730 ed è opera del Landesio. L’organo viene ristrutturato a metà del 1800 da Vittino. Costruito per la vecchia chiesa parrocchiale della Villa, viene trasferito a metà del 1800 nella cappella-Santuario della Madonna della Neve.